Sono arrivati i nuovi Temporary Wine!







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Beba
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Ad Anghiari, nell’Aretino, il progetto di Paola De Blasi si rifà al soprannome con cui era conosciuta nonna Elena – Beba, appunto – sempre presente, fino all’ultimo, nella conduzione dell’azienda di famiglia, il podere Casaccia.
Il desiderio di conservare e di valorizzare due ettari di vigna con ottant’anni di vita alle spalle, coltivata con il vecchio sistema ad archetto toscano, è più forte della voglia di estirparla per mancanza di tempo: da lì, nel 2019, anno in cui nonna Elena compie 99 anni, nasce il vino Beba99.
Un rosso dai sentori fruttati e con note di sottobosco, frutto di una vinificazione realizzata al Nord, nella cantina di Giulio De Vescovi, di Sangiovese, Canaiolo nero, Colorino, Aleatico e Ciliegiolo.



Collaborare
alla creazione di un vino è come condividere
un pezzo di cuore e raccontare una storia comune, in formato liquido


de Vescovi Ulzbach
La storia di famiglia inizia dalla Valcamonica, da dove, dopo una permanenza in Val di Sole, i De Vescovi approdano a Mezzocorona nel XVII secolo, dopo aver ottenuto la nobiltà dall’arciduca d’Austria Ferdinando alla fine del 1500.
I vigneti hanno le loro radici nel Campo Rotaliano, la pianura più vasta del Trentino, caratterizzata, per la sua posizione strategica, da un microclima creato dalle montagne circostanti che ha le condizioni ideali per coltivare il Teroldego. I terreni di questa zona hanno un suolo che alterna sabbie silicee e limi a strati di ciottoli di varia tipologia, in grado di garantire un ottimo drenaggio.
Dal Teroldego Rotaliano classico al K500 Metodo Classico, passando per il Rosa e il Rosso Ulzbach o il Vittoria Merlot, i vini prodotti dall’azienda a oggi sono una dozzina.



​Monte Cimo
Nata nel 2018 a Caprino Veronese, sulle pendici del Monte Baldo, è il frutto dei sogni di Francesco Chiamenti e di sua moglie Serena. Francesco, da sempre legato al mondo del vino, già da piccolo, con il padre e il nonno, sperimentava con l’uva del vigneto di casa. Dopo aver studiato enologia e aver vissuto esperienze lavorative in varie realtà produttive, ha poi concretizzato, insieme a Serena, il progetto di mettersi in proprio.
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La loro azienda, sita a 954 metri di altitudine, è una delle più alte d’Italia. I nove ettari di vigneto, che dominano un vasto panorama che abbraccia la Val d’Adige fino al Garda, sono costituiti per il 90% da varietà PIWI – Solaris, Muscaris, Johanniter, Rithos e Crethos – completati da un incrocio Manzoni e Traminer. Il terreno roccioso, prevalentemente calcareo, unito al microclima che caratterizza l’area, conferiscono ai tre vini che vengono prodotti qui (Tre Vie, 954 e Muscari) sentori intensi ed estremamente aromatici.


Etzo
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L’azienda vitivinicola Etzo nasce dalla passione di Sebastiano Etzo per la natura, tradizione familiare da custodire. Nel centro geografico della Sardegna alleva piccoli vigneti condotti in asciutto, in larga maggioranza ad alberello.
Tra i vigneti si annovera quello impiantato nel 1950, iscritto all’albo comunale dei vigneti storici del Mandrolisai, coltivato nella tipica forma ad alberello sardo e con una sistemazione a girapoggio. Qui si privilegia la coltivazione dei vitigni più tipici dell’isola, spesso autoctoni, capaci di dare uve di grande qualità. La missione aziendale è quella di proteggere e promuovere il vino del Mandrolisai e il suo territorio, nel rispetto totale per l’ambiente.

De Vigili
Le origini dell’azienda – che si trova nel Campo Rotaliano, a Mezzolombardo, dove già nel 1200 si inizia a parlare di uve di qualità – risalgono al 1800. Interrotta con le Grandi Guerre, la produzione riparte negli anni successivi e, via via, porta l’azienda a ricomporsi fino a quando, nel 2015, Francesco De Vigili decide di iniziare a vinificare le proprie uve.
Attenzione alla qualità e rispetto della terra sono i valori che accompagnano una produzione legata alla tradizione ma aperta alla sperimentazione, ritenuta “l’anima della cantina”, e caratterizzata da una gestione il più possibile manuale, in grado di assecondare i tempi della vite, con il Teroldego allevato con la tradizionale pergola doppia trentina. Il territorio, circondato dalle rocce dolomitiche e con un clima che garantisce importanti escursioni termiche tra il giorno e la notte fa sì che i sette vini prodotti (Pergole Rosato, Bianco e Rosso, Terre Bianche, ART, Tonalite e Ottavio) siano tutti quanti accomunati dall’essere espressione profonda del luogo in cui nascono.


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